Padre Pio diceva: «Portate Dio ai malati, varrà di più di qualsiasi altra cura». È certamente questa la missione dei cappellani di Casa Sollievo della Sofferenza, i frati cappuccini che ogni giorno portano il loro servizio e la loro missione a sostegno degli ammalati ricoverati nell’Ospedale di san Pio. I cappellani rappresentano per i tanti ricoverati un punto di riferimento spirituale importantissimo: portano la comunione, visitano i malati nei reparti, per conoscerli, salutarli e ascoltarne le confessioni. «Il ruolo del cappellano è un ruolo importante non solo per gli ammalati ma anche per tutto il personale. Il personale sanitario ha bisogno di essere sostenuto e la nostra forza deriva anche da chi ce la infonde con la fede», così Lucia Miglionico, dottoressa in Casa Sollievo per oltre 40 anni, ha ricordato nella puntata di oggi di Vite in corsia il ruolo fondamentale di queste preziose figure. In particolare un ricordo speciale è stato dedicato a padre Odorico D’Addario, cappellano in Casa Sollievo dal 1978 al 1985, che per la dottoressa Miglionico e per il dott. Giuseppe Petracca è stata una figura di grande riferimento: è stato padre Odorico a celebrare il loro matrimonio e negli anni è stato per loro un amico, un fratello, un compagno di vita, fino alla sua prematura scomparsa a soli 48 anni per un tumore. Frate Odorico, che aveva sempre avuto il desiderio, mai realizzato, di partire come missionario, il giorno che ricevette la notizia di essere gravemente ammalato disse, a proposito del suo servizio in Casa Sollievo: «Fu questo il mio campo missionario per circa sette anni. Il grido dei lebbrosi dei paesi civili, degli ammalati di cancro, raggiunse il mio cuore ed io, ripetute volte, chiesi al Signore di poterli sostituire passando a me la loro infermità, le loro sofferenze. L’assidua presenza tra questi lebbrosi compiva le mie antiche aspirazioni sebbene non ne fossi cosciente. Oggi, 4 maggio 1987, tutto è chiaro».
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