Una splendida giornata di sole sta accogliendo gli ultimi pellegrini che giungono ad Assisi per partecipare alla Messa di beatificazione di Carlo Acutis, che sarà celebrata oggi pomeriggio alle 16,30 nella basilica superiore di San Francesco dal legato pontificio, card. Agostino Vallini e che Padre Pio Tv trasmetterà in diretta.

Molti sono giunti già nei giorni scorsi, in particolare ieri, recandosi prima di tutto al santuario della Spogliazione, dove da alcuni giorni il corpo del futuro beato è esposto alla venerazione dei fedeli, attendendo in fila il proprio turno per poter entrare in chiesa.

Ieri sera, inoltre, nelle chiese di Assisi si è svolta una veglia con adorazione eucaristica. La più significativa è stata organizzata sul sagrato della basilica di Santa Maria degli Angeli alla Porziuncola, dove erano presenti circa mille fedeli (il numero massimo consentito dalle attuali norme anti-covid).

Momento culminante, prima dell’esposizione di Gesù eucaristico, è stato l’intervento di mons. Paolo Martinelli, vescovo cappuccino, ausiliare di Milano, diocesi di origine della famiglia Acutis. Mons. Martinelli ha ricordato la consapevolezza che Carlo aveva della presenza reale del Figlio di Dio nel Pane e nel Vino consacrati, che lo induceva a cercare di non mancare mai al suo quotidiano appuntamento con la Messa. E per trasmettere questa consapevolezza anche agli altri – hanno detto sia il Vescovo cappuccino sua quello di Assisi, mons. Domenico Sorrentino – il futuro beato, a soli 12 anni, ebbe l’idea di organizzare una mostra sui miracoli eucaristici accaduti in tutto il mondo, che realizzò con l’aiuto di mamma Antonia, nel giro di due anni, visitando 160 Paesi. Da questa mostra sono nati, inoltre, diversi contributi audiovisivi orientati a diffondere il culto eucaristico in una cultura che ha sempre di più la pretesa di poter fare a meno di Dio e in una società globalizzata in cui si vive come se Dio non esistesse.
Carlo Acutis era anche molto devono di Padre Pio: è venuto in pellegrinaggio a San Giovanni Rotondo e si raccomandava alla sua protezione nelle circostanze più critiche della sua vita.
