Il 10 dicembre abbiamo celebrato il 60° Anniversario della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo. Costituita da 30 articoli, essa riconosce i diritti e le libertà fondamentali di ogni uomo “come ideale da raggiungersi da tutti i popoli e da tutte le Nazioni”. Lo stesso Benedetto XVI, in occasione della sua visita alle Nazioni Unite, ha ricordato che “…la promozione dei diritti umani rimane la strategia più efficace per eliminare le disuguaglianze fra Paesi e gruppi sociali, come pure per un aumento della sicurezza …”. La Caritas da sempre è impegnata a promuovere la testimonianza della carità della comunità ecclesiale, della giustizia sociale e della pace. In occasione di questo evento, abbiamo ascoltato le testimonianze di coloro che in primis lavorano a servizio di queste realtà attraverso quelle “opere segno” voluti proprio come strumento di solidarietà verso i numerosi stranieri presenti in Capitanata in uno dei tre Campi Nazionali polifunzionali della Prefettura di Foggia. Vi proponiamo alcuni stralci dell’intervista realizzata a Dina Diurno, animatrice della Caritas della Parrocchia di Santa Maria del Grano di Borgo Mezzanone.
Dina di cosa si occupa la realtà della Caritas di Borgo Mezzanone?
La nostra realtà è un servizio inserito in un progetto che coinvolge tutta la comunità parrocchiale e il Centro Accoglienza Richiedenti Asilo. Ricordiamo che stiamo parlando di uno dei tre Campi Nazionali polifunzionali per l’accoglienza di quanti vivono il costoso e pericoloso “viaggio della speranza” verso le frontiere italiane. In questo contesto la Caritas offre un servizio di accoglienza e informazione a quanti giungono da altri paesi e in modo particolare ai rifugiati politici. Offrendo questo servizio la Caritas si colloca benissimo in ciò che sono i diritti fondamentali di una persona: accoglienza,informazione, conoscenze delle conseguenze della richiesta d’asilo e anche i diritti dovuti nel momento in cui la stessa richiesta viene riconosciuta. Lo “Sportello Caritas” offre, infatti, un servizio di orientamento e consulenza ai richiedenti asilo ospiti nel vicino campo di “Prima Identificazione”. Ma ricordiamo anche il diritto alla salute. Lo Sportello Caritas,ogni mercoledì pomeriggio,offre questo servizio attraverso la presenza di un medico che svolge un servizio di orientamento sanitario, accoglie la persona al di là della sua documentazione e della sua posizione giuridica in Italia… Il rifugiato viene accolto innanzitutto come una persona, in quanto è una persona, per dare un primo orientamento ai servizi sanitari, offre una consulenza medica e indirizza verso le strutture specializzate se se sono delle patologie da verificare. Lo stesso medico, inoltre, si occupa di fare una specie di monitoraggio di tutti gli ospiti del dormitorio di Borgo Mezzanone. In questa struttura i rifugiati vengono accolte con tutto il loro bagaglio di povertà, sofferenza, tristezza … ma anche speranza. E’ importante ricordare che sono
“opere segno” animati da persone che offrono gratuitamente la loro disponibilità e competenza in materia. Questo sta a significare che la Caritas si sta muovendo in un ottica giusta per quanto riguarda i diritti di una persona, al dì là dello stato giuridico.
Quali sono le difficoltà maggiori … ma anche le soddisfazioni che come volontari ricevete nell’arco del vostro servizio…
Indubbiamente le difficoltà maggiori si verificano nel momento in cui non possiamo davvero fare nulla per aiutare le persone che si rivolgono al nostro sportello per tante problematiche. Le soddisfazioni tante… Tuttavia credo che quella più grande si verifica ogni volta che qualcuno torna a salutarci e a ringraziarci semplicemnte perché si ricorda ancora di noi,non come uno sportello o un agenzia che ha erogato un servizio, ma come persone amiche che li hanno aiutato e tutelati in questo lungo viaggio della speranza. La più bella riconoscenza è essere ricordati come persone che hanno aiutato e sostenuto in un momento di difficoltà altre persone e non come un agenzia burocratica. L’altro, ciò che noi chiamiamo “il diverso” è una ricchezza e i diritti di queste persone vanno tutelate.
Il 1° e 2° articolo della Costituzione affermano: “ Tutti gli esseri umani nascono liberi e uguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione di coscienza e devono agire verso gli altri in spirito di fratellanza. Ad ogni individuo spettano tutti i diritti e tutte le libertà …senza distinzione alcuna, per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione…
Le testimonianze che oggi abbiamo ascoltato – ha concluso don Domenico Facciorusso, Direttore della Caritas della Diocesi Manfredonia – Vieste – San Giovanni Rotondo – mettono in atto una carità intelligente che cerca reti di risorse che si popolano intorno a persone che vivono il dramma dell’esilio, che sono costretti a scappare dalla propria terra e a chiedere aiuto. La Costituzione afferma che ogni Paese deve dare accoglienza e aiuto a quanti ancora oggi chiedono asilo politico. Cerchiamo di riscoprire nelle nostre comunità parrocchiali l’importanza di questo servizio di accoglienza e integrazione per restituire dignità e speranza a tutti coloro che ancora oggi vivono il dramma della diffidenza, della persecuzione, della violenza, della guerra…