Una bellissima lettera quella rivolta da mons. Michele Castoro, Arcivescovo della diocesi di Manfredonia, Vieste e San Giovanni Rotondo, ai docenti delle scuole e ai genitori in questi giorni che vedono tanti ragazzi iniziare o ricominciare il proprio percorso scolastico dopo la pausa estiva.
All’interno del messaggio una vera e propria lezione pedagogica con grande spazio ai temi che caratterizzano la società di oggi: “Al centro della scuola vi sia la relazione educativa, cioè un fiducioso rapporto tra chi insegna e chi apprende. Curate le relazioni e suscitate passioni autentiche non solo per i saperi, ma per la vita, avendo come obbiettivo lo sviluppo di personalità coerenti ed equilibrate, ma anche dinamiche e aperte a nuove esperienze, libere nel giudizio, capaci di collaborare con gli altri e consapevoli della loro funzioni sociali. La scuola non è un’azienda dove far valere la prestazione, ma una comunità dove si intrecciano storie, volti, problemi, questioni (…) – Gli alunni (ndr.) – non non sono utenti o clienti ma persone da incontrare, ascoltare, guidare. – Bisogna usare la cultura -“come strumento di di crescita integrale a livello cognitivo, affettivo, sociale, morale e spirituale…- Siate – “Testimoni di ciò che insegnate e non solo maestri, perché oltre alle parole i nostri ragazzi hanno bisogno di modelli credibili e di punti di riferimento per orientarsi nel labirinto della vita“.
Una visione globale della scuola, quella di Mons. Castoro, come punto di riferimento e motore delle attività umane: “La scuola educhi alla legalità e alla cittadinanza attiva, per la prevenzione dei tanti processi di devianza, per la prevenzione dei processi di devianza, spesso vero bacino di reclutamento da parte della criminalità organizzata”.
Ai ragazzi, invece, importante esortazione “Aiutate i vostri insegnanti a tirare fuori il meglio di voi stessi…fate in modo che la scuola vi aiuti a orientare la vostra libertà…intesa come possibilità di progettare il futuro secondo i propri talenti e le proprie capacità, secondo come vi suggerisce il cuore.; che sviluppi in voi il senso del bello e del bene, ma anche i senso della comunità e i rispetto della bellezza del nostro ambiente; non si limiti a trasmettervi risposte confezionate, ma susciti in voi le domande vere, affrontando i problemi che spesso si nascondono nei vostri silenzi”.
Bellissime parole quelle di Mons. Castoro.
Parole che, in questi giorni in cui i giovani spesso sono criticati, additati come diversi, difficili e poi lasciati soli nel loro percorso di vita da una società troppo attenta al consumismo e al facile guadagno, appaiono come un arcobaleno in un cielo però ancora pieno di nuvole e grigio.
Dobbiamo seguire questi insegnamenti, per scongiurare in futuro proprio quegli avvenimenti di cronaca che ogni giorno riempiono i nostri pomeriggi televisivi. Una buona scuola, fatta di emozioni vere, rapporti autentici ed insegnamenti profondi, può essere un concreto e reale supporto alle famiglie nell’educazione dei ragazzi che un giorno possano essere Uomini Veri.