No ai messaggini che riducono in pillole le parole del papa. Il nuovo servizio telefonico di Tim, che fornisce a pagamento un pensiero quotidiano di Giovanni Paolo II sul cellulare, non incontra il favore del cappuccino fra Paolo Berti, responsabile nazionale di annuncio della parola, predicatore ufficiale dei confratelli italiani di san Pio da Pietrelcina.
Commentando la notizia per “Mattino dieci” –il programma in onda dal lunedì al venerdì su Radio Padre Pio- il frate ha bocciato l’ultima novità in fatto di Sms, motivando il suo giudizio con varie argomentazioni.
“Innanzitutto diciamo che il telefonino è un mezzo che può essere utile dal punto di vista pastorale -ha spiegato- ma l’uso dev’essere ad personam, per entrare in dialogo con i singoli quando è l’unica maniera per raggiungere qualcuno. Nel caso in questione, invece, non si tratta di dialogare, ma di spezzettare il magistero del Papa, che per sua natura è sempre articolato. Si isola una frasetta dal contesto, col rischio di travisamenti e false interpretazioni.
E poi –ha proseguito il cappuccino emiliano- gli utenti di queste “pillole” chi saranno? Non certo i sacerdoti, né i laici impegnati, che sanno bene che i discorsi del Papa vanno assimilati all’interno della comunità cristiana! Ad usufruirne saranno persone che vorranno potersi “ornare” delle parole del Papa con lo stesso spirito con cui oggi molti indossano la croce sull’abbigliamento da discoteca. E’ un altro caso di consumismo del sacro, un meccanismo per cui appena si intravede l’affare, qualunque contenuto viene commercializzato.”
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