“Dopo venticinque anni, che c’è ancora da dire? Mio figlio è morto prim’ancora di compiere ventiquattro anni. Era contento di far parte della scorta di Moro, con lui si trovava bene”.
Esperina Pace è la mamma di Giulio Rivera, uno dei cinque agenti uccisi dalle Brigate Rosse nel corso del rapimento di Aldo Moro, il 16 marzo 1978 a Roma.
Rivera era nato a Guglionesi, in provincia di Campobasso, dove la sua famiglia tuttora risiede.
Anche sua sorella Carmela lo ricorda sereno, senza particolari timori: “Il rischio fa parte del nostro lavoro”, diceva Giulio ai suoi, da molto tempo devoti di San Pio da Pietrelcina.
Quest’anno a celebrare la Messa di anniversario, domenica 16 alle ore 11 nella chiesa di Santa Maria Maggiore, sarà il vescovo della diocesi di Termoli-Larino, Monsignor Tommaso Valentinetti.
Per approfondire i temi della passione civile e dell’impegno politico, inoltre, l’Azione Cattolica diocesana, presieduta da Maddalena Iannitti, ha invitato Giovanni Bachelet -il cui padre venne anch’egli assassinato dalle BR- ad un incontro domani alle 16 presso il cinema ‘Sant’Antonio’ di Termoli.
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