“Goletta Verde, la campagna itinerante di analisi e informazione sulla qualità delle acque di balneazione è salpata per monitorare gli 8000 chilometri di coste italiane. Già domani saranno a disposizione i primi dati” Sebastiano Venneri, responsabile settore mare di Legambiente, intervenendo a Radio Padre Pio ha anche ricordato che le imbarcazioni ambientaliste(la Catholica naviga le acque dello Jonio e dell’Adriatico; il Pietro Micca quelle del Tirreno) vigilano sui casi d’incuria e di illegalità a danno del mare, segnalando i casi più critici con un riconoscimento negativo dedicato a amministrazioni, politici, imprenditori, società.
“Se nel 2002 le Bandiere Nere assegnate erano state 12 –ha aggiunto Venneri- quest’anno si arriva a 23. Tra queste l’Eni per le società responsabili dell’inquinamento delle falde idriche della zona e dello sversamento di mercurio nel mare antistante Priolo; il governatore della Regione Veneto Giancarlo Galan, per il secondo anno consecutivo, a causa di un colossale piano urbanistico nell’area delle lagune e del litorale del Veneto orientale; alla società Eurallumina per la richiesta alla Regione Sardegna di realizzare una discarica di 80 ettari a mare per 10 milioni di metri cubi di fanghi rossi”.
E purtroppo l’italiano in mare continua ad essere poco rispettoso delle norme sulla navigazione, rappresentando un pericolo oltre che per se stesso anche per i bagnanti. Lo dicono i numeri sulle illegalità accertate dalle forze dell’ordine e dalle Capitanerie di porto nel 2002: 16.656 infrazioni lungo la costa, quasi 2 reati ogni ora, addebitabili sopratutto alla cattiva condotta da parte dei diportisti(6.858 casi) seguiti dai pescatori di frodo (4.883 casi).
A stravolgere il panorama delle coste italiane continua intanto la realizzazione selvaggia di porti turistici: solo negli ultimi cinque anni 36, contro i 44 costruiti nei cinquant’anni precedenti.