“Fate della vostra famiglia una pagina di Vangelo scritta per il nostro tempo!” E’ la consegna affidata da Giovanni Paolo II alla famiglie di tutto il mondo.
Queste esortazioni trovano una loro icona nelle figure di Luigi e Maria Beltrame Quattrocchi, prima coppia di sposi Beatificata da Giovanni Paolo II . La Chiesa celebra la loro festa il 25 novembre, anniversario del loro matrimonio.
Ai microfoni di Tele Radio Padre Pio abbiamo ascoltato la testimonianza di padre Paolino Beltrame, figlio dei coniugi Beatificati e sacerdote trappista.
Padre Paolino cosa si prova ad avere dei genitori beatificati?
E’ la domanda che mi fanno tutti.
Io provo quello che ho provato per tutta la vita perché la loro santità l’ho sperimentata giorno dopo giorno. In fondo questo non è che il riconoscimento ufficiale di una realtà che ho vissuto al loro fianco per tutta la vita.
Ricordiamo che i suoi genitori sono stati Beatificati da Giovanni Paolo II il 21 ottobre del 2001, in una giornata importante: Giornata Missionaria Mondiale.
Come mai il Papa ha scelto proprio questa data?
Perché voleva portare un esempio vivo, reale, concreto e attuale: rappresentare al mondo che celebrava il mistero della famiglia.
Già nel 1994 venne discusso se c’era possibilità di presentare agli altri una famiglia modello, in seguito l’attenzione cadde su loro e la Chiesa invitò noi figli a collaborare per questa beatificazione.
Il tutto è partito non da noi ma dalla Chiesa. Noi l’abbiamo meravigliosamente subita.
Avevamo la consapevolezza che loro fossero due figure ricche di Dio,però non pensavo neanche lontanamente di vederli un giorno elevati agli onori degli altari.
Il Papa ha scelto proprio questa data del 2001 per presentare un modello concreto di famiglia umana e cristiana che nel matrimonio, nella vita vissuta del sacramento matrimoniale hanno saputo raggiungere loro stessi la propria santità.
Ricordo le parole del Sommo Pontefice, pronunciate durante l’omelia della loro Beatificazione:
“Questi coniugi hanno vissuto nella luce del Vangelo e con grande intensità umana l’amore coniugale e il servizio alla vita”.
Lei conferma?
Lo confermo e l’ha confermato soprattutto il Papa perché per ben quattro volte è tornato spontaneamente su questo argomento.
Di beatificazioni se ne fanno tante, e questa beatificazione ha portato un enorme afflusso di pellegrini da ogni parte del mondo.
Sono testimone che l’evento ha avuto una diffusione enorme nel mondo intero impensabile e imprevedibile.
Pensi che anche dalla Cina popolare è arrivato un messaggio di riconoscimento e di ringraziamento. E poi ancora dal Giappone, Congo, Sud America….E’ il Signore che ha voluto questi due sposi, veramente degni figli di Dio, per richiamare alla realtà della vita di oggi, cosi dissacrata anche nel campo matrimoniale, che il matrimonio è stato voluto da Dio, benedetto da Dio e in quanto tale porta alle vette della santità.
Parliamo dell’amore dei coniugi Beltrame Quattrocchi.
L’amore del matrimonio sacramentale benedetto da Dio è un’ evoluzione reciproca.
L’amore non consiste nell’aspettare ore e ore davanti ad un portone, ma consiste nell’incontrarsi anima con anima, cuore con cuore, fede con fede…Alla base dell’amore c’è Dio il quale chiede di amare reciprocamente sposo e sposa, ovviamente anche nella fertilità del rapporto.
Così hanno vissuto i miei genitori. Sono partiti da una semplice conoscenza e poi il loro amore è stato sigillato con il fidanzamento. Un fidanzamento vissuto con grande rispetto e santità che già allora preannunciava ciò che abbiamo vissuto in Piazza San Pietro il giorno della Beatificazione.
Il 25 novembre 1905 Maria e Luigi si sposarono e si stabilirono a Roma. Dei quattro figli, i due maschi scelsero la via del sacerdozio e una delle figlie la vita religiosa.
Una vita matrimoniale vissuta con l’impegno costante di fare straordinariamente bene, per amore, tutte le cose ordinarie”.