Liturgia e santità sarà il tema della 55° Settimana Liturgica Nazionale, uno degli appuntamenti più importanti per la Chiesa italiana, organizzata come ogni anno dal CAL, il Centro Azione Liturgica. L’appuntamento quest’anno, si terrà dal 23 al 27 agosto a San Giovanni Rotondo. Il ricco programma permettersi muoversi attorno ai capitoli centrali della Novo millennio ineunte, che riguardano il senso della liturgia come sorgente della santità della Chiesa, come scuola di santità. Sulle frequenze di Radio Padre Pio abbiamo ospitato don Alfredo Di Stefano, segretario del Cal, il quale ci ha spiegato l’importanza di questo appuntamento per chi non cerca di risposte al cammino personale e comunitario, attraverso la liturgia e vivere una continua esperienza di santificazione.
– Don Alfredo, la 55° Settimana Liturgica Nazionale sarà celebrata a San Giovanni Rotondo. Come mai questa scelta?
Le motivazioni sono tante. La prima è la realizzazione della nuova Chiesa dedicata a San Pio da Pietrelcina, che come spazio liturgico ci permette di recuperare questa dimensione dell’incontro con Dio che è la comunità cristiana. La santità nasce dall’incontro dei credenti in Cristo nell’assemblea liturgica nel giorno del Signore. Un altro motivo importante è la testimonianza di San Pio per quanto riguarda il cammino di santità. Il suo legame alla celebrazione eucaristica, alla preghiera sono elementi essenziali di una forte testimonianza di santità. Questo legame poi trova sostegno in una altra realtà che Padre Pio è riuscito a creare: i gruppi di preghiera.
E’ bello poter coinvolgere nell’arco di questa settimana i gruppi di preghiera Padre Pio i quali testimoniano questa esperienza di spiritualità sorgente del cammino di santità di ognuno di noi.
– L’Associazione voluta dalla Conferenza Episcopale Italiana è al servizio delle Chiese che sono in Italia con appuntamenti, convegni e incontri con lo scopo di aiutare le comunità partecipare con consapevolezza alla liturgia. Ma Come nasce la necessità di creare una Settimana Nazionale Liturgica?.
Si tratta di una tradizione molto antica del Centro Azione Liturgica. Gli anni raccontano una storia che ha attraversato tutta l’Italia. Ogni anno si vive quest’esperienza in una comunità o meglio in una diocesi diversa. Il motivo? L’intenzione della riforma liturgica va ad una proposta formativa. Bisogna restituire la liturgia al popolo di Dio nella sua diversità ministeriale che è chiamata a capire alcuni aspetti fondamentali come: perchè celebrare? Come celebrare? Con chi celebrare?
Il nostro obiettivo è che si possa fare questa esperienza di preghiera, ascolto, confronto?.. Poi, una volta rientrati nelle proprie comunità si ha la certezza di un senso di partecipazione e coinvolgimento che permette una piena adesione al mistero di Cristo che celebriamo in ogni azione liturgica.
– Il tema scelto dal Consiglio del CAL vuole mettere in risalto il senso della liturgia come sorgente della santità nella Chiesa?
Il tema scelto per la 55° Settimana Nazionale Liturgica Liturgia e santità si ricollega all’espressione che San Paolo rivolge alla comunità di Tessalonica: ?Questa è la volontà di Dio: la vostra santificazione?.
Si desidera recuperare il senso del pregare, del celebrare che caratterizza un itinerario di cammino per chi desidera raggiungere la santità
Attraverso la Liturgia, mezzo straordinario che la Chiesa ci offre, ognuno di noi può liberare la propria umanità da quei pesi, da quei limiti, da quella fragilità per poter entrare in un progetto di santificazione che è dono di Dio.
Una santificazione che si raggiunge nel proprio quotidiano attraverso quel progetto che Dio ha stabilito per ognuno di noi. I sacramenti,lo studio della Parola, una vita fatta di testimonianza autentica, sono solo alcune delle strade che ci portano alla santità. In fondo, quando si fa l’esperienza unica con Cristo morto e risorto è inevitabile che qualcosa cambi nella nostra vita. San Pio è per tutti noi testimonianza autentica e concreta. Lui si conformato in tutto al Signore e chi più di Padre Pio può insegnarci la strada giusta da percorrere. In altre parole la santità non appartiene solo ai dotti, sapienti o uomini potenti ma appartiene a tutti. Si tratta semplicemente di percorrere un cammino di conversione e quindi di santificazione.
– Si tratta di una settimana impegnativa con incontri, riflessioni e momenti di forte spiritualità. Ma chi potrà partecipare?
Tutti coloro che sentono e avvertono questo desiderio di santità. Tutti coloro che vogliono approfondire il cammino di preghiera per essere introdotti nella contemplazione, nel silenzio, nell’adorazione. In altre parole: tutti!
Sacerdoti, religiosi, religiose, laici, giovani e tutti coloro che avendo un po’ di tempo lo ‘esprimono’ dedicandolo a Dio. A tal proposito ricordo che è stato organizzato un ricco programma per andare incontro alle esigente di tutti.
La dinamica del Convegno è molto ricca di legami, conoscenze, di legami ecclesiali, di preghiera personale e comunitaria, celebrazioni, momenti di ascolto con relatori di grande valore. Anche le tematiche sono varie e l’assemblea avrà la possibilità di approfondire le tematiche in gruppi di condivisione e approfondimenti. Ma non mancheranno momenti di festa e relax con visite nei luoghi più importanti. Sono convinto che si tratta di un appuntamento di una ricchezza straordinaria per elevare lo spirito e il corpo e gustarci una meritata pausa di riposo. Il nostro scopo è dare un percorso di preghiera che faccia crescere e aiuti a capire il senso vero di una preghiera che non allontani ma ci renda veramente segno di comunione e costruttore della Chiesa.
– Un impegno importante che servirà anche come preparazione al Congresso Eucaristico Nazionale di Bari?
Questo è un altro motivo per cui abbiamo scelto San Giovanni Rotondo. In questo arco di tempo che ci separa dal Congresso Eucaristico Nazionale che si svolgerà a Bari dal 21 al 29 maggio del 2005, la Puglia sarà coinvolta in diversi appuntamenti che ci prepareranno a celebrare questo appuntamento. E’ una opportunità pastorale per raccogliere l’invito rivolto alla Chiesa da Giovanni Paolo II a ridestare lo stupore eucaristico fonte e culmine della santità.
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