Siciliano, 42 anni, è Angelo d’Arrigo, recordman di volo libero. Ospite ai microfoni di Radio Padre Pio ci ha raccontato delle sue passioni: volo, natura e sport.
“Il deltaplano è un attività sportiva – ha detto Angelo d’Arrigo – ma il fine era quello di entrare nell’elemento dell’aria con tutto ciò che vola, deltaplano o parapendio, tutto quello che mi consente di interpretare l’aria nel modo migliore possibile. Il volo è stato per l’umanità da sempre un sogno, dai tempi di Icaro a quello di Leonardo, passando per i grandi aviatori del ‘900. Io credo che le mie avventure rappresentino il sogno dell’umanità, ed io sono contento perché significa volare tutti i giorni, cavalcando le onde meteorologiche del cielo e del vento e questo mi consente di vivere al quotidiano il mio sogno.”
Lei pratica altri sport, come lo sci estremo e l’alpinismo, si può definire uno sportivo a 360° gradi?
“Sono un appassionato di tutto ciò che è elemento naturale e questo mi ha consentito tramite la mia attività tecnica di raggiungere determinati traguardi che mi hanno consentito di girare il mondo, sopra le montagne o con degli sci ai piedi, o mettendomi delle ali. Secondo me l’essere umano dispone della facoltà di poter realizzare tante cose, un’aquila vola ma non va sott’acqua, un pesce vola ma non s’arrampica, noi uomini abbiamo la facoltà di essere polivalenti e credo sia una bellezza poetica potersi cimentare in queste attività.”
Dopo le grandi competizioni si è dedicato all’emulazione del volo dei rapaci.In che cosa consiste?.
“Credo che l’uomo abbia sempre cercato di imitare i suoi cugini animali ossia arrampicarsi come le lucertole e volare come gli uccelli. L’origine del volo mi ha sempre affascinato, motivo per cui sto vivendo in questo periodo le migrazioni di uccelli rapaci in giro per il mondo, attraversando anche migliaia di chilometri, di montagne, di pianure, di praterie. Mi affascina il modo e la naturalezza con cui lo fanno, e allora ho iniziato a studiare le loro rotte migratorie, il motivo per cui si spostano da sud a nord e quali sono i loro percorsi.
Interessandomi all’argomento ho capito che la natura fa bene le cose e quindi le rotte migratorie degli uccelli sono senz’altro dettate dalle condizioni meteorologiche, dalla morfologia. Così mi sono cimentato anche io come loro, questo è stato l’input per il progetto “Metamorphosis”, che ha avuto il suo riscontro scientifico, infatti ornitologi e biologi hanno interpretato che c’era la possibilità di utilizzare questo evento spot -avventura anche nell’ambito della scienza. Grazie a questo studio e alla ricerca scientifica sto insegnando a volare lungo le rotte migratorie a questi uccelli che hanno perso le loro rotte. Noi esseri umani abbiamo un grande debito nei confronti della natura: cercare di riparare i danni che abbiamo creati e sicuramente questo è un piccolo contributo perché i danni sono grandi e tanti, è un piccolo passo nella giusta direzione.”
Lei non ha rinnegato le sue origine siciliane e a dimostrazione di questo ha fondato sull’Etna una scuola di volo libero l’Etna Fly.
“La mia origine è legata al territorio etneo. L’Etna è il vulcano più alto d’Europa, ma soprattutto è uno scoglio di 3.000 metri sul bacino del Mediterraneo che mi consente di vivere la mia passione quotidianamente, grazie alle condizioni meteorologiche fantastiche che ci sono a determinate latitudini. E proprio sull’Etna che ho impiantato centro che è una scuola di volo libero e a motore e che mi consente di volare tutti i giorni e a tutti gli allievi di praticare queste favolose attività legate al volo. Sono uno sportivo e amante della natura, la simbiosi uomo, sport e natura è fondamentale. Spero di essere sempre un punto positivo per quanto riguarda il tributo che l’essere umano deve dare al mondo della natura e continuare a raccontare le mie avventure nel mondo grazie a questa simbiosi.”
Che cosa si prova a volare?
“La risposta giusta sarebbe un invito a venire a provare, in realtà che è la cosa più bella. La spiegazione diventa molto difficile della sensazione del volo è sicuramente perché chi ne è appassionato una grande emozione non sta legata soltanto all’individuo ma sta legata a questo sogno che l’umanità ha da sempre: la voglia di sconfinare limiti che sono legati alla gravità.”