A dieci anni dalla morte di fr. Daniele Natale, frate cappuccino morto a San Giovanni Rotondo il 6 luglio del 1994, sulle frequenze di Radio Padre Pio abbiamo voluto ricordare la sua figura di umile frate mettendone in luce le doti umane di grande apertura e di profonda amicizia nei confronti di tutti coloro che hanno avuto modo di incontrarlo e nel periodo dei suoi trent’anni trascorsi nel Convento dei Padri Cappuccini di Cerignola (FG)
A nostri microfoni abbiamo ospitato fr. Giuseppe Antonio Tortorelli, O.F.M. e Vice Parroco del SS.Crocifisso di Cerignola.
– Fra Giuseppe, a distanza di dieci anni dalla sua morte, come viene ricordata la figura di fr. Daniele?
“La figura di fr. Daniele va inquadrata nel campo della sua vocazione cappuccina francescana e nella sua amicizia con Padre Pio. Il 4 giugno 1933, nel convento di Santa Maria delle Grazie, ha ricevuto da Padre Pio la prima di una serie infinita di benedizioni. Due giorni dopo è entrato nel convento di Vico del Gargano per diventare sacerdote. Dopo nove mesi viene trasferito a Foggia presso il convento di Sant’Anna. Proprio qui ha maturato l’idea di rimanere semplice frate laico perché convinto che: …basta essere bravo fratello laico per santificarsi.
Padre Pio, come suo padre spirituale, ha diretto la sua perfezione sulla via della santità mandandolo ad animare molti suoi Gruppi di Preghiera, a tenere conferenze e prediche sulla devozione da portare a Gesù e alla Vergine Santissima. Ogni volta fr. Daniele partiva con entusiasmo. Ovunque dovesse andare, con la benedizione di Padre Pio che spesso lo rassicurava con questa frase: Dove vai tu, là sto anch’io”.
Dalla figura di fr. Daniele emerge che si tratta di una persona molto riservata, timida ma con una caratteristica che forse pochi conoscono di una sua grande passione: la pittura.
“In effetti fr. Daniele molto tempo lo passava dipingendo dei quadri, in modo particolare fiori e paesaggi e che poi regalava. Ha rappresentato la sua natura, quella che ha imparato a conoscere ed amare fin dalla più tenera età, vissuta intensamente presso la campagna paterna. Dai suoi quadri emerge una figura semplice e povera, fortemente legata alla figura di San Francesco d’Assisi e Padre Pio da Pietrelcina. Credo che sia questa la chiave di lettura della santità di fra Daniele”.
– Dagli scritti e dai documenti conservati si emerge una figura con un carisma molto forte e dedito ai bisogni di tutti. Lo troviamo sempre presente e attivo tra le macerie dei bombardamenti a soccorrere feriti, ad assistere gli ammalati, ad aiutare chiunque si trovasse nel bisogno….Ma anche lui ha sofferto molto”.
Fra Daniele è un uomo che ha sofferto tantissimo. Si parla di quasi 30 interventi chirurgici tutti testimoniati da cartelle cliniche. Una croce portata pesantemente sulle spalle, però con grande dignità quasi nel voler continuare l’opera di Padre Pio, l’uomo sofferente e immagine di Cristo”.
– Cosa ricorda del suo incontro con fr. Daniele?
A me ha colpito in modo particolare la sua personalità : semplice, discreta, ma sempre attenta ai bisogni dei più poveri. L’episodio che ricordo con grande emozione è legato al mio ministero sacerdotale. Era giugno del 1994, pochi giorni prima del suo ultimo ingresso presso l’Ospedale Casa Sollievo della Sofferenza, dove all’età di 75 anni il 6 luglio è morto.
Personalmente stavo attraversando un periodo di crisi vocazionale e mi ritrovavo spesso a ripensare alla mia Professione Perpetua e di conseguenza anche a quella Sacerdotale.
Ero indeciso se diventare sacerdote o restare semplice frate. Lui si trovava a pregare in Cripta, sulla tomba di Padre Pio. Notando la sua presenza mi avvicinai a lui per chiedergli un consiglio sul mio cammino vocazionale.
Con molta fermezza e poche parole fr. Daniele disse: Io non ho avuto la possibilità di gioire di questo dono, ma tu vivi il tuo servizio sacerdotale anche per me. Io posso semplicemente pregare, invece tutti coloro che hanno la possibilità di celebrare l’Eucarestia possono offrire molto di più”.
– In occasione del X anniversario della sua morte è stato organizzato un ricco programma
“In effetti mercoledì 7 luglio sarà inaugurata una mostra , presso la Sala Mostre “Servo di Dio Mons. Antonio Palladino” di Cerignola. Saranno esposte cartoline inviate da numerosi amici a fra Daniele. Si tratta di cartoline significative che evidenziano richieste di aiuto spirituale, di intercessione, ringraziamenti, auguri per le festività dell’anno etc….Ventuno Cartoline sono autografi dell’attore Carlo Campanili figlio spirituale di San Pio da Pietrelcina e di fr. Daniele, sepolto per sua espressa volontà, nel Cimitero di San Giovanni Rotondo. La mostra resterà aperta fino al 18 luglio.
A San Giovanni Rotondo, presso il Chiostro Comunale – Palazzo San Francesco, invece è stata inaugurata domenica scorsa una mostra di opere pittoriche di fr. Daniele Natale e sarà un occasione in più per conoscere meglio la sua figura del frate
Martedì 6 luglio alle ore 18,00 ci sarà una solenne Messa commemorativa presieduta da fra Paolo Maria Cuvino, Ministro Provinciale della Provincia Sant’Angelo – Padre Pio presso il Santuario di Santa Maria delle Grazie”.