Come ogni anno la Chiesa Universale celebra la “Settimana di Preghiera per l’Unità dei cristiani”, che si svolge dal 25 al 28 gennaio. Il tema di quest’anno “Fa sentire i sordi e fa parlare i muti” (Marco 7,31 – 37) ci aiuta a riflettere sul significato dell’unità come comunione con tutti e particolarmente i poveri. A Radio Padre Pio ne abbiamo parlato con fr. Brian Terry, frate Francescano dell’Atonement e maestro dei novizi della Casa Atonement di Assisi.
La Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani di quest’anno riunisce due temi, due inviti estesi alle chiese e al popolo cristiano: pregare ed impegnarsi insieme per l’unità dei cristiani, e, nello stesso tempo, unirsi per dare una risposta alla sofferenza umana. Quest’anno il tema della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani è stato scelto delle comunità cristiane della regione di Umlazi, vicino a Durban, in Sud Africa dove attualmente ci sono tantissimi problemi. Il materiale proposto mette in luce l’esperienza che sta a cuore ad un popolo che ha dovuto sopportare una grandissima sofferenza. Umlazi è stata fondata, originariamente, sotto il regime apartheid come sobborgo per la gente di colore. Il razzismo, della disoccupazione e della povertà continua a provocare situazioni terribili alla popolazione, che ancora soffre della scarsità di scuole, ospedali, case adeguate. Ma la sfida grande che la popolazione deve affrontare è quella dell’AIDS. I capi della varie comunità cristiane di Umlazi si sono accorti che un motivo di aggravio della situazione è il marchio che impedisce alle persone che hanno sofferto abusi, alle vittime di violenze o a malati affetti da AIDS, di parlare dei loro problemi. Vi è una mentalità culturale che suggerisce di non parlare di temi legati alla sessualità. Come risultato molte persone esitano a chiedere assistenza di direzione, di cura pastorale, di assistenza domiciliare, dei centri di supporto comunitario e di cura della salute, consci che mantenere il silenzio può significare la morte.
L’invito a rompere il silenzio si estende anche alle chiese fuori dal Sud Africa, nelle regioni pesantemente colpite dall’AIDS e in tutti i quei luoghi dove vivono persone in estrema povertà, solitudine, emarginazione… Certo!Anche in Italia siamo quotidianamente a contatto con coloro che hanno lasciato la loro terra, la loro casa, a volte per la guerra e per la fame, in vista di un luogo migliore. L’unità dei cristiani comincia con la consapevolezza di doversi conformare alla vera immagine che Dio ha posto nei cuori affinché possiamo crescere verso al pienezza in Cristo. Questo è il vero senso dell’ecumenismo….un ecumenismo che vuole costruire comunione con tutti coloro che ascoltano la chiamata di Gesù a controbattere il male che c’è nel mondo di oggi. La Settimana di preghiera di quest’anno intende sottolineare la connessione essenziale fra l’impegno di pregare per l’unità dei cristiani e le iniziative per rispondere alle necessità e alle sofferenze umane. Se lo crediamo davvero ciò non è impossibile realizzarlo… Lo stesso Spirito, infatti, che ci rende fratelli e sorelle in Cristo ci dà anche la capacità di tendere le braccia e raggiungere ogni essere umano nella necessità.
“Fa sentire i sordi e fa parlare i muti”. Questo è il meta scelto dai rappresentanti del Consiglio Ecumenico delle Chiese e dal Pontificio Consiglio per la Promozione dell’unità dei Cristiani. In che modo possiamo concretizzare le parole del Vangelo nel nostro cammino ecumenico quotidiano? Il brano del vangelo sottolinea come la potenza di Gesù renda i sordi capaci di ascoltare la parola di salvezza e di annunciarla agli altri. È curioso che, sebbene Gesù avesse comandato ai presenti di tacere su ciò che avevano visto, come accade per ogni buona notizia, essa non poté essere trattenuta. I presenti divennero testimoni della potenza salvifica di coloro che sono stati scelti da Dio. Non è solo colui che è stato guarito a proclamare la bontà del Signore, ma tutti coloro che ne sono stati testimoni. Attraverso questa guarigione, che ci permette di aprirci ad ascoltare e proclamare la Parola di Dio, noi siamo stati fatti credenti e profeti. Il gran numero di guarigioni di sordi, muti…che si trova nella Bibbia è inteso a farci comprendere che il profeta è incapace di parlare da sé, ma riceve da un Altro una parola che deve trasmettere. Il mutismo è legato alla mancanza di fede. Invece quando i profeti parlano è segno che Dio è presente e la fede è ampiamente diffusa. È la nostra fede comune, celebrata nel battesimo, che ci permette di proclamare insieme la compassione di Cristo. Nonostante la sofferenza, noi diveniamo una cosa sola nella misura in cui ci avviciniamo a Cristo, riconoscendo che in lui tutte le cose sono riconciliate e tenute unite.
Un suggerimento che ci permetta di saper ascoltare, parlare e operare… Basta prendere come modello di vita Dio. Cosa ha fatto Dio? Dio si è fatto uomo e noi siamo stati creati ad immagine di Dio…Lui è diventato come noi e uno di noi. Allora impariamo anche noi a conoscere i lineamenti della personalità di Cristo: la sua squisita attenzione alla sofferenza umana,la povertà della sua vita, il suo amore per i poveri, la sua capacità di scrutare i cuori, la sua professione di pace, di servizio, di obbedienza…