Per la prima volta in Italia una grande e innovativa mostra sull’Etiopia Cristiana “Nigra sum sed formosa” con materiali in gran parte inediti. E’ la prima grande mostra che l’Italia dedichi all’arte più che millenaria di dell’Etiopia. Ai microfoni di Tele Radio Padre Pio ne abbiamo parlato con il prof. Giuseppe Barbieri ,coordinatore della mostra. “Ad ospitarla non poteva che essere Venezia che già nel ‘400 instaurò con il regno che dominava il Corno d’Africa legami economici, religiosi e culturali molto stretti. Tanto da inviare laggiù, su richiesta dell’Impero del Leone, propri pittori che per secoli influenzarono ogni espressione artistica di quelle terre. Il titolo della mostra “Nigra sum sed formosa” rinvia al celebre versetto del Cantico dei Cantici e alla Regina di Saba. E’ stato scelto per ricordare l’antichità dell’esperienza religiosa prima giudaica e poi cristiana in terra etiopica. Qui sussiste ancora oggi una sorta di chiesa delle Origini, degli Apostoli, che ha saputo conservare, nei riti e nelle rappresentazioni artistiche, lo spirito della prima età evangelica. L’esposizione si presenta come un organico e affascinante “racconto”, imperniato su riconoscibili personaggi: la Regina di Saba; il Re Lâlibalâ (XII-XIII sec.), da cui prende nome la città santa costruita sulle montagne del Lasta, la “Nuova Gerusalemme” a beneficio dei pellegrini Etiopi, impediti a recarsi in Terra Santa dalla presenza islamica, al modo in cui nell’Europa medievale si realizzavano le varie copie del Santo Sepolcro; il re Zar’a Ya’qob, sotto di cui, nel XV sec., il Paese si aprì decisamente alle presenze occidentali; il pittore veneziano Nicolò Brancaleon, detto Marcoreo, documentato alla corte del re Eskender nell’ultimo scorcio del XV sec. A Ca’ Foscari saranno in mostra materiali di straordinaria importanza storica ed artistica, testimonianze preziose e per la più parte inedite: icone, croci, rotoli magici, codici miniati, incisioni, capolavori cartografici, come il Mappamondo di Fra Mauro, rari libri di modelli. A concederle, spesso per la prima volta, sono raccolte private e pubblici musei, nazionali e internazionali. Ad affiancare questi eccezionali reperti originali numerosi contributi a visualizzazione multimediale (musiche, filmati, fotografie opportunamente trattate…) della civiltà religiosa e della grandezza estetica dell’impero del Leone“.
La mostra resterà aperta al pubblico fino al 10 maggio 2009. Per informazioni e prenotazioni: tel. 041.2346947