“Il festival si rivolge a tutte le stagioni della vita dai bambini, ai giovani, agli anziani. Per loro sono stati ideati dei percorsi specifici” Ha esordito così don Tarcisio Cesarato (nella foto) Direttore generale del Festival Biblico nel presentarci la V Edizione del Festival Biblico che coinvolgerà la città di Vicenza da venerdì 29 maggio a martedì 2 giugno con un tema affascinante: quello dei volti. “Come, per esempio, – continua don Tarcisio Cesarato – l’allegro percorso dedicato ai più piccoli e alle loro famiglie sarà come un festival nel festival. Nella seconda edizione de “Il disegno sulla Bibbia più lungo del mondo” i ragazzi tenteranno di battere, armati di pennello e colori, il record di 500 metri realizzato nel 2008. Una gradita sorpresa sarà l’esibizione del Piccolo Coro “Mariele Ventre” dell’Antoniano di Bologna e poi ci saranno animazioni, spettacoli di burattini, giochi, laboratori e una gradita sorpresa legata al mondo delle favole e delle illustrazioni con la mostra “La Bibbia secondo Štìpán” dedicata a Štìpán Zavøel, illustratore ceco famoso in tutto il mondo, inaugurata in anteprima il 4 aprile nel Centro Culturale San Paolo che sta avendo grande successo presso le scuole che vengono a visitarla. Per i giovani il Festival propone momenti di spettacolo e intrattenimento per tutti i gusti, come la performance di musica e danza che inaugurerà la seconda edizione della Notte Biblica, con protagonisti del calibro di Cheryl Porter, Stefano Centomo e Marco Guerzoni, o la gradita partecipazione della Premiata Forneria Marconi che, in omaggio al decimo anniversario della scomparsa di Fabrizio De Andrè, chiuderà il Festival con un concerto inedito ispirato a La Buona Novella e ad altre storie di “volti”. Ma vorrei sottolineare anche un elemento più nascosto del Festival, sul suo prendersi carico di alcune realtà sociali problematiche e disagiate. Infatti, il Festival si propone di mostrare un volto diverso e positivo degli anziani, dei carcerati, dei non vedenti, dei portatori di handicap, un volto positivo della malattia e della sofferenza, affrontare il tema della multiculturalità (di cui si continua a parlare soprattutto a livello politico) ma per mostrare che è possibile dialogare con una cultura diversa dalla nostra. La domanda di fondo che ci siamo posti è questa: Che cosa dicono le Scritture a chi non vede, a chi è disabile, all’anziano, allo straniero, al carcerato, all’ammalato? La risposta la danno proprio coloro che hanno accettato la sfida di far fruttare al massimo i loro talenti, a dispetto di una oggettiva condizione di svantaggio rispetto a ciò che si ritiene “normale” Per info: www.festivalbiblico.it
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