Ogni anno, in occasione della la Festa di Sant’Antonio Abate, a Novoli, in provincia di Lecce, viene accesa la Fòcara, il più grande falò del Bacino del Mediterraneo, alto 25 metri e largo 20. La cittadina di Novoli conta poco più di ottomila abitanti, si trova nella piana di Lecce, a dieci chilometri dal capoluogo salentino, l’area è popolata da comunità vicine tra loro, separate da campi coltivati soprattutto a vigneto, ortaggi, uliveto. In questo paesino, dal 16 al 18 gennaio, in onore di Sant’Antonio Abate, Patrono del paese, si organizza questa spettacolare festa del fuoco, che richiama, per la sua singolarità, migliaia di visitatori e pellegrini da ogni parte della provincia e non solo. I preparativi per la festa cominciano molto tempo prima della data canonica, bisogna aspettare, però, la potatura delle vigne per recuperare il materiale necessario alla costruzione della Fòcara. Una volta raccolte, le fascine di Negroamaro vengono trasportate nel grande piazzale alla periferia del paese dove vengono sapientemente accatastate una per una, fino a costituire una pira di circa venti metri di diametro per circa venticinque di altezza. L’operazione dura oltre un mese e coinvolge alcune decine di operatori volontari, oltre agli storici costruttori. La forma di questo grande falò è quella di un cono con un oblò in alto, sono necessarie lunghe scale e catene di uomini per trasferire le fascine in alto ed è indispensabile che la struttura cresca in modo simmetrico, perché deve resistere al proprio peso e alle intemperie ed essere prova della competenza dei costruttori e del lavoro ben fatto. L’organizzazione della festa è molto complessa e sentita, ogni anno si riunisce il Comitato Festa, un comitato cittadino che opera per la riuscita dell’evento e che di anno in anno tramanda questa antica tradizione. La vigilia della festa è una giornata ricca di appuntamenti: la mattina si volge la bardatura della Fòcara, alla presenza del sindaco, del parroco, dei membri del Comitato Festa e dei costruttori della Fòcara. Dopo la benedizione una catena umana di uomini issa sul grande falò il quadro del santo. La tradizione impone anche al parroco e al sindaco di salire in cima. Nel primo pomeriggio, nella piazza antistante il Santuario, si assiste alla cerimonia della benedizione degli animali: la cultura popolare attribuisce, infatti, a Sant’Antonio Abate la facoltà di proteggere tutti gli animali da stalla e da cortile. Dopo la cerimonia della benedizione degli animali per le vie del paese si svolge la processione con la statua del Santo. La festa di sant’Antonio Abate è una festa molto sentita dai novolesi, tutto il paese partecipa a questo grande evento e ognuno a suo modo esprime la propria devozione per il santo patrono. Il momento dell’accensione rappresenta il momento più atteso e più suggestivo della festa, richiama ogni anno un numero altissimo di persone, ed è preceduto da spettacolari esibizioni di artisti, provenienti da diversi Paesi. Dopo essere stata accesa, la Fòcara arde come un enorme cero, per tutta la notte, fino a consumarsi, accompagnata da concerti, spettacoli, esposizioni di prodotti enogastronomici, banchi di vendita e altre attrazioni.
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