Nel 2015 sono stati uccisi nel mondo 22 operatori pastorali e dal 2000 al 2015 le vittime sono circa 400. È quanto emerge dall’ultimo rapporto dell’Agenzia Fides, l’Organo di informazione delle Pontificie Opere Missionarie. L’elenco annuale dell’Agenzia registra gli operatori pastorali morti in modo violento, in seguito, spesso, a tentativi di rapina o di furto, compiuti anche con ferocia, in contesti di forte degrado, dove la povertà non è solo economica ma anche culturale e dove la violenza sembra essere una regola di comportamento. «In queste situazioni – si apprende dall’Agenzia – i sacerdoti, le religiose e i laici uccisi, vivevano nella normalità quotidiana la loro testimonianza: amministrando i sacramenti, aiutando i poveri e gli ultimi, curandosi degli orfani e dei tossicodipendenti, seguendo progetti di sviluppo o semplicemente tenendo aperta la porta della loro casa». Secondo la ripartizione continentale, il triste primato spetta all’America, dove si contano 8 vittime (7 sacerdoti e 1 religiosa), segue l’Africa, dove sono stati uccisi 5 operatori pastorali (3 sacerdoti, 1 religiosa, 1 laica), in Asia le vittime sono 7 (1 sacerdote, 2 religiose, 4 laici), infine si registrano 2 sacerdoti uccisi in Europa. «Questi numeri – si legge nella nota diffusa – sono solo la punta di un iceberg della persecuzione globale contro i cristiani: L’Isis, Boko Haram, la discriminazione in vari Paesi dove la religione è un affare di Stato, rendono arduo ed eroico essere cristiani, soggetti ad attentati e a stragi». «L’ Agenzia – commenta padre Vito Del Prete, direttore di Fides – con questo dossier e con la puntuale informazione su questa persecuzione, mira a portare alla luce questi drammi dell’umanità, al fine di risvegliare la coscienza di tutti gli uomini di Buona Volontà per la costruzione di una società più giusta e solidale».
In morte di Papa Francesco. Fr. Francesco Dileo
La lettera del Ministro della religiosa provincia "Sant'Angelo e Padre Pio" Provinciale fr. Francesco Dileo in morte di Papa...